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Paola Prinzivalli
Fano, Italie - italiana
Récits
Era diverso
Era come noi: ogni giorno faceva le stesse cose che facevamo noi, andava negli stessi posti, incontrava le stesse persone. Eppure era diverso. In principio non ce ne eravamo accorti, le sue stranezze ci sembravano buffe. Non è facile spiegare cosa aveva di strano: era privo di espressioni, una sorta di rigidità dei muscoli del viso. Ora che ci penso, anche i movimenti del suo corpo erano un po' rigidi. Ma era così simpatico! Le sue battute sarcastiche su tutto quello che ci circondava erano davvero esilaranti, ed era così serio quando le faceva: se non fosse stato identico a noi, avrei pensato che fosse privo di emozioni. Riusciva a fare cose incredibili, come quella volta che per dimostrarci di avere ragione mise una mano sul fuoco e non si bruciò. Eravamo esterrefatti. Gli chiedemmo spiegazioni, ma lui girò sui tacchi e se ne andò perché ancora non volevamo ammettere che aveva ragione. Era drastico nei suoi giudizi e opinioni: per lui o era bianco o era nero, zero oppure uno.
Un giorno una macchina lo investì e da lui uscirono viti e bulloni e un liquido nero, denso. Da quel giorno, non accettammo più nessun estraneo nel nostro gruppo.